Canto cosmico (1)

Giovanni Colpo

Come tutte le storie degli uomini, anche la storia di Gesù è piena di odori: l’odore della terra, l’odore del sudore, quello dei contadini, di chi semina e di chi miete, l’odore del bue che fatica sotto il giogo, l’odore dell’asino e della stalla, l’odore del sangue…

Gesù è tornato a Dio portando la memoria di tutte le creature. È questo il misterioso “ricondurre al Cristo, unico capo, tutte le cose, quelle nei cieli e quelle sulla terra” (Ef 1,10)?

«Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo ad ogni creatura». (Mc 16,15) I termini tutto il mondo, κόσμον ἅπαντα, e ad ogni creatura , πάσῃ τῇ κτίσει, usati da Gesù ci aprono a una missione universale.

Il termine κόσμον è il mondo, mentre ἅπαντα è l’intero che supera i confini di Israele; dicono gli ordinamenti storico e sociali degli stati, di tutti gli stati senza tempo storico e senza confini geografici o politici o culturali: e forse non sono ancora stati attraversati tutti questi confini da un cristianesimo che nei primi secoli era greco e romano, poi anche germanico e slavo, ma per troppo tempo è stata religione dell’occidente bianco…

Ci sono ancora intere civiltà da cristianizzare, o meglio: è necessario che il cristianesimo si faccia interrogare dalla vita quotidiana di tanti popoli per raggiungere il κόσμον ἅπαντα e liberale il messaggio essenziale e universale del vangelo… Non basta un papa venuto dalla fine del mondo per portare avanti il percorso …

πάσῃ τῇ κτίσει è tutto il creato, l’intera creazione, tutte le opere che Dio ha fatto nei giorni della creazione. Tutto il vivente. Tutta la vita: umana, animale, vegetale, minerale. Insomma, ditelo come volete: il kerigma riguarda tutto il creato!

Si tratta di proclamare la signoria che Cristo ha acquistato su tutta la creazione, proporre un rapporto “in Cristo” non con tutti i viventi che abitano il giardino dell’Eden, ma con l’intero giardino, perché tutto il creato fa parte del Regno di Dio e sarà tutto ricapitolato in Cristo (Ef 1,10). Come già una volta ogni creatura è stata ricapitolata nell’arca di Noè, salvata e portata a vivere in una nuova creazione. Sarà anche più e meglio che ai tempi di Noè: non solo ogni creatura, ma tutto il mondo sarà riassunto in Cristo: cieli nuovi e terra nuova!

A questi termini, a tutto il mondo e a ogni creatura attinge il canto cosmico che Paolo intona per celebrare l’annuncio dalla parola di verità del Vangelo, annuncio che porta frutto in tutto il mondo intero (Col 1, 5-6):


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