Nostro Signore Gesù Cristo Re dell’universo (anno A)

Ez 34,11-12.15-17; Sal 22; 1 Cor 15,20-26.28; Mt 25, 31-46. Più che essere il racconto del così detto Giudizio finale, la parabola di questa domenica sembra parlare a noi, ancora dentro la dimensione del tempo e in attesa del compimento. Come si realizzerà il Regno che porta a compimento la creazione voluta dal Padre? Il Regno preparato per voi fin dalla creazione viene nell’amore di tutti coloro che lo donano concretamente ai fratelli e sorelle più svantaggiati. Vivendo l’amore essi continuano l’opera della creazione del Padre e fermano la logica dell’egoismo e della violenza che conduce l’umanità verso la sua rovina. Pur senza esserne consapevoli essi rispondono interiormente all’appello di Dio che chiede loro di essere suoi collaboratori: come Maria dicono il loro Fiat! all’amore che viene dall’alto, da Dio e la creazione può così continuare il suo cammino verso il compimento, quando Dio (l’Amore) sarà tutto in tutti

Nutrendo gli affamati, dissetando gli assetati, vestendo gli ignudi, accogliendo gli stranieri e gli esclusi, essi riorientano la creazione verso la bontà che il Creatore aveva progettato quando aveva creato il mondo (..è cosa buona) e l’aveva affidato alla responsabilità dell’uomo. Certo non lasciandolo solo, ma rimando il suo Alleato interiore come ci rivela la Scrittura.

La parabola ripete per ben due volte:… l’avete fatto a me! Quale mistero si nasconde in questa affermazione sorprendente! Il creatore si è totalmente unito alla creazione, tanto da farsi lei stessa! Dio continua ad incarnarsi nelle sue creature, a venire continuamente nella carne dell’umanità! Si è incarnato a tal punto da accettare la Croce, dove l’amore viene sconfitto e trionfa l’odio. Invece essa è il sì definitivo dell’unione di Dio con la creazione, è il suo bacio d’amore. L’amore sprigionato dalla Croce è il fuoco che sta bruciando oggi il mondo intero e che continua ad essere accolto e diffuso dalle pecore del Pastore; esso continua a diffondersi per mezzo loro nonostante l’opposizione delle forze del male.

E quando tutto gli sarà stato sottomesso, anch’egli, il Figlio, sarà sottomesso a Colui che gli ha sottomesso ogni cosa, perché Dio sia tutto in tutti.

Sandro Manfré


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