E invece Gesù è nato così (2)

Giovanni Colpo

Me lo vedo Giuseppe. In qualche parte c’è una icona che lo disegna avvolto nel suo mantello, la testa tra le mani o con la mano che si gratta la barba, occhi chiusi, pensa… E vicino a Giuseppe, ricordo, ci deve essere un diavoletto che lo sta tentando…

Giuseppe pensa a Maria come un innamorato disperato. Lui, che era detto “giusto”, giusto come devono essere giusti i pesi delle bilance, giusti e conformi agli standard conservati nel tempio, lui “giusto” deve essere “conforme” alla legge: deve accusare Maria di adulterio! Oh, i giornali di oggi sono pieni di storie di uomini che vedono il loro sogno d’amore andare in frantumi, che si sentono traditi e si vendicano … La Legge permetteva a Giuseppe di vendicarsi: distrutto il suo amore, Giuseppe poteva distruggere la donna che amava, poteva ripudiarla per adulterio e Maria sarebbe stata lapidata!

Ma Giuseppe ama davvero Maria e non può farle del male, non può farla morire!

Giuseppe cerca una soluzione, conforme alla Legge, e la trova: ripudiare Maria sì, ma tenendo segreto l’adulterio! Poteva trovare una scusa: Mosè e dottori della legge ne avevano trovate tante di scuse per rompere una alleanza matrimoniale! Bastava che Giuseppe dicesse; “Non sa cucinarmi la frittata! Mi ha lavato il mantello, era di lana, e ora si è ristretto, è tutto rovinato!”

Poteva, avrebbe potuto. Ma Giuseppe è innamorato di Maria, sa che una donna ripudiata è peggio di una vedova: ha la vita rovinata, non avrà più una casa, vivrà nel disprezzo, vivrà di elemosina… No, Giuseppe l’innamorato non può accettare che finisca così la storia di Maria…

Giuseppe è lì che pensa cosa fare, è disperato, stanco, si addormenta. Non è che proprio proprio si addormenta: è che non controlla più il suo pensiero, la mente è appannata, più che ragionare, s-ragiona…

Giuseppe non ragiona più: la sua mente è vuota, come è vuota la mente di uno che dorme. È in quel vuoto della mente che finalmente trova spazio il disegno di Dio…   

Ed ecco finalmente l’angelo!

Eh no, troppo comodo! Troppo comodo aspettare un angelo che ti tira fuori dalle angustie e ti dice cosa devi fare: ti ORDINA cosa fare….

Se io andassi oggi da Freud o da un suo epigono e gli chiedessi “Cosa sono i sogni? Svelano davvero la Parola di Dio?” Freud e tutti gli altri mi risponderebbero “Eh no, caro mio, i sogni non svelano Dio, svelano l’IO: le tue paure, i tuoi desideri…”

Ed ecco qua il sogno di Giuseppe: nel sogno viene fuori Giuseppe il Giusto che ama Maria e che con il suo amore trova la soluzione.

Adesso Giuseppe, quando si sveglierà, non avrà più un sogno spezzato (il sogno di sposare Maria) ma avrà un sogno se possibile più grande: il sogno di essere padre! Giuseppe il Giusto accetta di accogliere Maria e accetta di accogliere il bambino che deve nascere come fosse suo figlio.

“Sì, prendo Maria come me, prendo con me suo figlio, gli sarò padre: lo accoglierò sulle mie ginocchia, lo riconoscerò come mio figlio, gli darò un nome, sarà un discendente di Davide, lo istruirò, lo porterò al tempio, gli insegnerò la Legge, gli insegnerò a pregare, farò di lui un pio ebreo, un giusto… E lo chiamerò Gesù, perché è un salvatore, perché ha salvato me da una storia di disperazione…”

Giuseppe è davvero un Giusto: non giusto secondo gli uomini che rispettano le leggi, ma GIUSTO COME DIO: in Lui la giustizia è misericordia, è hesed, è amore!

Giuseppe vince le tentazioni (il diavoletto dell’icona) della vendetta, dell’odio, del rancore e sceglie di continuare la sua storia di amore con Maria e con  Gesù.

E così che Matteo ha trasformato quella che era una sordida infamante storiella da bassifondi e ne ha fatto una storia divina: una storia che rivela il disegno di Dio sull’uomo, e che ci mostra in Giuseppe l’adesione obbediente al disegno di Dio.


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