Sonnolenza

San Gregorio Nisseno (ca 335-395) monaco e vescovo

Il Signore ha fatto grandi raccomandazioni ai suoi discepoli perché il loro spirito scuotesse, come si scuote la polvere, quanto vi è di terreno nella natura e così giungesse al desiderio delle realtà soprannaturali.

Secondo una di queste raccomandazioni, coloro che si indirizzano verso la vita di lassù devono essere più forti del sonno e tenere sempre vigilante il loro spirito. (…)

Voglio parlare di quella sonnolenza di coloro che sono sprofondati nella menzogna della vita a causa di quei sogni illusori che sono gli onori, le ricchezze, il potere, il fasto, il fascino del piacere, l’ambizione, la sete di godere, la vanità e tutto ciò che l’immaginazione porta gli uomini superficiali a perseguire follemente.

Queste sono tutte cose che passano con la natura effimera del tempo; appartengono alla sfera dell’apparire(…); appena sembra che esistano già scompaiono, come le onde sul mare. (…)

Perché il nostro spirito sia libero da queste illusioni, il Verbo ci invita a scuotere dagli occhi della nostra anima questo sonno profondo, affinché non scivoliamo lontani dalle vere realtà, attaccandoci a ciò che non ha consistenza.

Per questo ci propone la vigilanza dicendo: “Siate pronti, con la cintura ai fianchi e le lucerne accese” (Lc 12,35). Infatti la luce, brillando davanti agli occhi, caccia il sonno, e i fianchi stretti nella cintura impediscono al corpo di cedere. (…)

Chi ha la temperanza come cintura vive nella luce di una coscienza pura; la fiducia filiale illumina la sua vita come una lampada. (…) Se vivremo in questo modo, entreremo in una vita simile a quella degli angeli.


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