Trinitas in crucem

Oleg Supereco http://www.tuttartpitturasculturapoesiamusica.com

Gino Prandina

Oleg Supereco, pittore e freschista, è nato a Mosca nel 1974. Nella “trinitas in crucem”, la trinità rivelata nella croce di Gesù, l’artista narra dell’onnipotenza di Dio nell’assoluta impotenza del Figlio.

Gesù sulla croce rivela l’onnipotenza dell’amore, di cui è testimone fino alla morte. Il silenzio del crocefisso diventa la parola più grande che sia stata ascoltata nella storia umana e mai si ascolterà.

Nell’opera qui riprodotta viene ripresentato il tema – tipicamente Occidentale – della Trinitas in Crucem, complementare a quella orientale (dei tre Angeli di Abramo), ma che viene riletta nella teologia neotestamentaria di Cristo Figlio datore dello Spirito nel momento supremo in cui “spirò- emise lo Spirito” sulla croce.

Le grandi acque non possono travolgere l’amore, scrive il Cantico dei Cantici: ma di quale amore parliamo nel racconto della Passione?

La bellezza del Cristo sulla croce non è una bellezza seducente, ma passa attraverso il fuoco della prova: egli diventa nel suo corpo altare vittima e sacerdote, e invita i discepoli stessi ad offrirsi in sacrificio spirituale piegandosi sulla sofferenza dei più deboli.

La grande contraddizione che conserva l’arte cristiana è che la bellezza del corpo – di Colui che ha assunto un corpo – è insieme il fascino della forza, dell’armonia, dello splendore, ma anche il corpo bastonato, vilipeso, umiliato, ucciso.

Pur essendo di natura divina – il Figlio – umiliò sé stesso e spese la sua vita fino a morire sulla croce. “Tardi ti amai, scrisse S.Agostino, Bellezza infinita, tanto antica e tanto nuova, tardi ti amai. Tu eri dentro di me e io fuori ti cercavo nel mondo creato, lontano da te”.


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