Una Parola per ciascuno

Claude e Jacqueline Lagarde

Bisogna abbandonare l’idea che un racconto evangelico ci rivolga semplicemente un messaggio teologico o morale. In tal caso il testo evangelico non farebbe che illustrare esteriormente un’idea. La Parola di Dio non è un messaggio immobile, pre-fissato, ma una interpellanza divina che tiene conto di colui che la riceve.

Dio scende in una singola esistenza umana, dove abbondano le domande portate dalla vita. Allora il testo biblico viene a illuminare dall’interno queste domande, si mette a parlare in funzione degli interrogativi esistenziali che il credente rivolge a Dio.

Così è la Parola di Dio. La Bibbia richiede dunque sempre un’interpretazione da parte di colui che la riceve, nella fede, al cuore di una vita che cammina verso la “Risurrezione della carne”.

È quanto hanno sperimentato i discepoli di Emmaus; avevano vissuto la Croce di Gesù, ma si fermavano sull’ingiustizia umana e sulle loro speranze deluse: «Tutto ciò che riguarda Gesù Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; come i sommi sacerdoti e i nostri capi lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e poi l’hanno crocifisso. Noi speravamo che fosse lui a liberare Israele» (Lc 24,19-21).

La Croce di Gesù li ha scoraggiati, e la delusione, lo scoramento, li conduceva direttamente a Emmaus. Questo nome aramaico significa «rifiuto», «esclusione» o “scarto”. E’ la stessa radice che si trova nel ben noto versetto del salmo 118(117),22: La pietra scartata dai costruttori è divenuta pietra angolare. Il loro atteggiamento di fronte alla croce di Gesù li rigetta dall’Alleanza, li esclude dal Regno.

Gesù comincia sottolineando la loro mancanza di Spirito Santo: «Spiriti senza intelligenza, lenti a credere a tutto ciò che i profeti hanno annunciato…» (Lc 24,25). Nella situazione di esteriorità affettiva in cui erano caduti, non potevano né pregare né riflettere per comprendere l’avvenimento.

E’ allora che il Risorto fa loro una prima catechesi per orientarli nella direzione giusta: cominciando da Mosè e da tutti i profeti spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui. (Lc 24,27). Il Crocifisso risorto interpreta le Scritture in funzione di sé. E continua a farlo. Era nata l’esegesi cristiana



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