Rimetti la spada nel fodero

Cosimo Scordato

L’uso delle armi è diventato sempre più urgente e inevitabile anche per motivi di difesa. Ma proprio questo ci lascia sgomenti perché avremmo voluto che la nostra società avesse raggiunto una modalità organizzata che, attraverso gli anticorpi della più autentica tradizione cristiana e dell’illuminato percorso della modernità, la difendesse preventivamente da ogni deriva.

Ci eravamo convinti che la guerra fosse diventata improbabile e addirittura impossibile; ma ciò non è avvenuto per due motivi fondamentali. Il primo è che tutti, sotto sotto, hanno delle armi da tirar fuori alla prima occasione considerata opportuna; il secondo è che ancora consideriamo l’altro come possibile nemico.

Questo sfondo mentale prima o poi farà nascere un nemico  reale o immaginario. Le armi, all’inizio pensate come deterrente, prima o poi si rendono necessarie di fronte al nemico. In questa logica cresce la posta in gioco perché ciascuno raggiunga la propria superiorità, risucchiato dalla patologia dell’inimicizia.

In nome dei crocifissi della storia, facendo memoria della passione di amore che Dio nutre per ogni uomo, i cristiani dovrebbero trovarsi insieme con tutti gli uomini di buona volontà per promuovere una profonda svolta antropologica.

Essa comporta che sia superata la violenza in tutte le sue forme (e delle armi in particolare) per dare spazio alla parola e alla mediazione della politica; e sia superata l’idea della inimicizia per coltivare la persuasione che l’unione fa la vera forza; unendo le proprie energie, gli uomini, di qualsiasi credo e etnìa, possono superare i problemi di tutti gli abitanti del pianeta, rendendolo più vivibile per tutti.

Cosa possiamo augurare a tutti i cristiani e in particolare ai nostri fratelli ortodossi, sia Ucraini che Russi? Rimettere le armi nel fodero e seppellirle mettendo in conto che da un lato e dall’altro ci sono padri e madri di famiglia, che hanno amore da donare ai figli; e che ci sono giovani, che non sognano trincee, ma piuttosto un futuro libero da armi e una terra che finalmente diventi paradiso, ossia giardino pieno di fiori, che per noi sono pace e libertà.

Dal sito: https://www.cittadellaeditrice.com/munera/il-venerdi-santo-della-storia-di-cosimo-scordato/


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