La logica pasquale dell’amore

Claude e Jacqueline Lagarde

Il racconto evangelico narra la storia umana di Gesù con gli uomini e nello stesso tempo con suo Padre. Luca fece la sua inchiesta sugli inizi della Chiesa a questo livello spirituale, ossatura del tempo umano. È un racconto ordinato, dice. Il testo greco precisa: rigorosamente ordinato nella memoria dei servitori della Parola.

È più della fotografia di un luogo geografico, più dei un farsi carico degli spostamenti che hanno condotto Gesù alla morte su una croce romana. Luca mette in scena una logica di vita, quella pasquale dell’amore, vissuta con i piedi per terra, nel tempo lieve di un’anima umana capace di fare memoria del Vivente.

La messa a fuoco sul tempo interiore, introdotta e nutrita dall’esegesi dei Padri della Chiesa, fa la differenza tra la storia biblica dell’Alleanza e la mentalità positivistica dei moderni, rivolta verso un passato, situato, datato, descritto e concluso: un cadavere senz’anima!

Ciò rende essenziale l’iniziazione cristiana nel nostro mondo tecnologico. In effetti l’anima vivente chiamata alla Vita eterna deve essere introdotta e nutrita nel tempo interiore, che si costruisce giorno dopo giorno. Questo tempo permette a Luca di far memoria del Creatore che accompagna il fratello umano nel suo cammino terreno.

La memoria non è ricordo, ma evoca il Vivente, lo chiama; non è affatto il ritorno su un’epoca compiuta, finita. La memoria della fede non è una nostalgia legata affettivamente a un passato scomparso. Gesù non ha detto fate questo in memoria di me per fare del battistero, luogo di Vita per eccellenza, un monumento al Morto, ma il luogo vivificante in cui il Signore si unisce al battezzato per una Vita eterna dell’anima e del corpo.

Corpo spirituale, dice Paolo, impastato di stoicismo e soprattutto di Bibbia (1Cor 15,44). L’espressione porta in sé un’antinomia: generalmente un corpo non è spirituale. Ma l’anima si è strutturata con l’aiuto del corpo nella relazione con gli altri. Ha anche acquisito un aspetto della logica dell’amore che conserverà definitivamente: la memoria del corpo degli altri che ha incontrato. Che gioia! O che inferno!

Qui intervengono gli effetti spirituali delle corrispondenze interne alle Scritture, l’esegesi tipologica, la Bibbia ha delle virtù, dicevano i Padri. Così gli evangelisti hanno disseminato il quadro positivo e concreto della vita di Gesù, le sue innumerevoli peregrinazioni, di mille evocazioni fatte di immagini della millenaria Prima Alleanza.

Lo stesso Signore, la stessa Alleanza, peregrina con lo stesso Israele, nel tempo umano della memoria creata dal Creatore in principio, per venire ad abitarla. Ed è venuto l’Eterno a riempire il tempo con la sua pienezza di giustizia e d’amore, divenendo Gesù di Nazareth, la giusta Immagine del Padre, che lo Spirito continua ad illuminare. Alleluia!



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