Stefano, testimone di Gesù

Beniamino Pizziol

Oggi celebriamo il “giorno natale” di Stefano, un diacono che la comunità ha scelto, insieme con altri sei, per curare gli aspetti organizzativi e assistenziali delle mense. E’ di cultura greca; parla molto bene e si confronta con i giudei sulla figura di Gesù il Messia.

I suo discorso scandalizza, soprattutto quando afferma di vedere Gesù in piedi alla destra di Dio. Questo lo conduce alla condanna a morte, che avviene per lapidazione.

Il giovane Stefano è un buon testimone di Gesù: è un servitore della comunità, sono venuto per servire; è martire, testimone fino alla morte, accusato di bestemmiare contro la legge e il tempio (come Gesù); come lui è giustiziato fuori dalla città e muore perdonando i suoi uccisori.

Tutto questo avviene per dare testimonianza ai Giudei e ai pagani. Gesù annuncia ai discepoli che saranno condotti davanti ai tribunali e saranno flagellati. Ma non si devono preoccupare della loro difesa perché lo Spirito suggerirà quello che dovranno dire.

Il Natale orienta alla Pasqua. Dalla contemplazione del Bambino Gesù passiamo alla testimonianza della croce, dalla grotta al calvario, da Betlemme a Gerusalemme. La liturgia ambrosiana dice: “Ieri il Signore è nato sulla terra perché Stefano nascesse al cielo”.


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