Moltiplicazione dei pani

Miniatura dal Libro di preghiere (1240), British Library, Londra

Commento di Dario Vivian

Gesù prese i pani e, dopo aver reso grazie, li diede a quelli che erano seduti, e lo stesso fece dei pesci, quanto ne volevano” (Gv 6,11).

Il prato della moltiplicazione dei pani e dei pesci diviene la tavola eucaristica. Gesù sta al centro, Parola che si fa Pane.

Tutte e tutti sono invitati e – non ditelo a chi vuole la comunione in bocca – si stanno comunicando con le mani e si passano il calice. La gente è così tanta, che quasi non ci sta nella miniatura.

Cos’è questo per tanta gente?” (Gv 6,9). Ma il poco che c’è, cinque pani e due pesci, forma il numero sette: la pienezza. Nel poco, il tutto; come nell’ultima cena: l’intera esistenza di Gesù nel pezzetto di pane dato da mangiare.

Dodici ceste attendono di essere riempite, non per dare le briciole ai cagnolini, ma per condividere con un popolo di figlie e figli con eguale dignità.

Quando le chiese smetteranno di vietare fra cristiani l’ospitalità eucaristica e toglieranno gli impedimenti canonici per chi è giudicato irregolare?


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