La preghiera del fanciullo (2)

Claude e Jacqueline Lagarde

La preghiera, ultima tappa della catechesi, non si realizza spontaneamente. L’animatore deve far ritrovare al fanciullo il racconto biblico. Altrimenti, come potrebbe intuire il ruolo eminente della Scrittura nella liturgia cristiana? Ma l’adulto deve tener conto del fanciullo, della sua ricerca, perché la preghiera non sia una sovrapposizione.

Per consentire al fanciullo di entrare nella celebrazione, sono infatti necessarie due condizioni:

1. Che sia attivo: egli ricorda soltanto ciò che ha fatto.

2. Che colga un legame fra la preghiera e i suoi lavori precedenti, la creatività e il tempo della libertà di parola.

All’animatore sarà sufficiente mettere sotto forma di preghiera le parole sentite dai fanciulli durante il tempo della libertà di parola, e selezionare alcuni lavori di creazione che possano servire da supporto all’espressione verbale.

Associata a un dipinto che rappresentava Gesù davanti alle giare traboccanti, Luigi (6 anni) ha detto questa preghiera: «Grazie, Gesù, di aver dato agli invitati al matrimonio il vino della festa. Essi sono stati molto contenti».

E quest’altra frase: «Grazie, Signore, perché fai sempre dei miracoli per coloro che ami».

Sofia (6 anni) mormora: «Grazie, Maria, di aver visto che mancava il vino. Tu sei la mamma di Gesù».

Raffaele (la stessa età) porta davanti all’altare alcuni personaggi di plastilina e dice con tutto il cuore: «Sono bravi1tuoi discepoli, Gesù, essi credono in te».

Ecco altre preghiere fatte da un gruppo di alunni delle elementari (7-8 anni).

«Gesù, tu hai salvato un uomo che non poteva vedere, che era nell’oscurità, io ti ringrazio molto».

« Gesù, tu hai salvato un uomo che non era amato dalla gente del paese, che era molto ricco. È una grande gioia».

« Grazie, Gesù, figlio di Davide, di tutte le cose che hai fatto per noi».

«Il cieco era nell’oscurità, grazie a Gesù egli poté vedere la luce, era stupito, fu salvato. Gesù, tu sei il salvatore del mondo, tu sei il nostro salvatore. Signore, fa’ che coloro che sono nell’oscurità vedano la tua luce».

Cristiana (7 anni e mezzo) a partire dalla storia di Abramo, che ha appena illustrato, compone questa preghiera: «Signore, tu sei il mio scudo, io non ho paura di nulla. Io mi ricordo di te, non sono preoccupata. Signore, tu sei la mia roccia, io non ho paura di nulla». E quest’altra: «Signore, io sono nell’oscurità quando non sono contenta. Mostrami la tua luce. Ma qualche volta io non la guardo, insegnami, per piacere, a guardarla».

Per quanto aneddotica, la preghiera del bambino piccolo può es-

sere biblica. Egli vi impegna anche la sua affettività – la sua vita

– e allora, in certo modo, il Vangelo vive in lui.


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