Come guidare la ricerca di senso

Claude e Jacqueline Lagarde

Di fronte lle domande, gli interrogativi, gli stupori e i dubbi dei fanciulli ci sono due soluzioni: l’animatore «espone la giusta risposta teologica» in un terreno che non è capace di riceverla, non essendo ancora in grado di produrla, oppure prende atto del «livello di parola» dei fanciulli e l’accetta come un fatto a partire da cui essi potranno progredire da soli.

Qui è necessaria un’animazione della parola che favorisca i confronti tra racconti. Così l’adulto non si sostituisce al fanciullo nella sua ricerca, non gli impone un significato troppo forte. Nel corso della discussione l’animatore ammette i significati espressi e dà i mezzi per progredire autonomamente.

Non siamo più nel rapporto maestro-allievo, poiché si può dare un’informazione concreta, ma non si può imporre ai ragazzi un significato dall’esterno. Si può solo richiedere una ripetizione di ciò che si è ascoltato senza implicazione personale, una ripetizione esteriore.

Si anima invece una ricerca comune in cui ciascuno rimane responsabile della sua parola; non si costruisce un significato sostituendosi ai fanciulli. Certo, l’animatore può rettificare uno scenario totalmente falso, ma il suo obiettivo é anzitutto quello di consentire al fanciullo di esprimersi verbalmente.

Anche i fanciulli in difficoltà, che parlarlo poco e in modo frammentario, sono capaci di dire qualcosa sul racconto. La verbalizzazione non é una forma di espressione limitata e inferiore, ma permette il superamento della comprensione aneddotica e l’approfondimento del significato.

Parlando in uno scambio reciproco, con l’aiuto dell’adulto, i fanciulli producono dei significati sullo scenario. Ciò che era ancora evanescente, inconscio, perviene alla parola e alla coscienza. Se non esistesse questo lavoro di verbalizzazione, l’accesso alla confessione di fede cristiana – che è fondamentalmente parola e significato – rischierebbe di realizzarsi male.

È importante che il fanciullo faccia anche al catechismo ciò che fa a scuola. L’animatore invita – convoca – quindi il fanciullo alla parola. Infatti quando un fanciullo parla, si anima e parecchie volte nasce presto la gara tra loro. In un prossimo post proporremo alcuni consigli pratici per ottenere un dibattito ordinato e produttivo.


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