Claude e Jacqueline Lagarde (2)

Yves Guérette

La storia della Catechesi Biblico Simbolica ha inizio ad Asnières, nella banlieu parigina nel 1973. Li, i frati del Sacro Cuore vi dirigono la scuola di Saint Joseph per bambini e adolescenti dai 4 ai 16 anni. Jacqueline Lagarde è giornalista impegnata nel movimento scout, mentre Claude Lagarde, dopo aver partecipato alla guerra d’Algeria, ha completato i 7 anni di studi teologici. I Lagarde si erano appena sposati e Claude è assunto nel gruppo pedagogico della scuola come teologo e pedagogista.

Le ore di catechismo non raccolgono più l’entusiasmo dei ragazzi già da diversi anni. Quando arriva il momento i ragazzi diventano molesti con grande turbamento dei frati insegnanti. Claude Lagarde decide allora di lanciarsi in una pratica radicalmente innovatrice: invece di “partire dalla vita cercando di arrivare a Dio”, il nuovo teologo-pedagogo si dedica a “far parlare” la Bibbia in classe.

I bambini così come gli adolescenti prendono interesse e apprendono rapidamente. Dopo aver ascoltato il racconto biblico i più piccoli sono invitati a disegnarlo ed in seguito a raccontarlo nuovamente a loro volta. Il racconto diventa poi oggetto di discussione, attraverso il confronto con altri brani biblici  già immagazzinati nella loro memoria. La parola data ai bambini e agli adolescenti permette loro d’apprendere ad elaborare un’interpretazione. In questo modo, le basi della struttura pedagogica della Catechesi Biblico Simbolica sono messe.

Tuttavia è emerso rapidamente che, se dai 4 ai 9 anni i bambini prendono la parola attivamente ed in modo creativo, a partire dai 10 anni e nell’adolescenza la situazione cambia completamente. Uno scoglio difficile limitava la loro capacità di passare da una comprensione letterale ad un senso spirituale. Inoltre era sempre più chiaro che, tanto più l’attività del catechista consisteva nello spiegare dei concetti sulla fede, tanto meno stimolava l’interesse dei giovani anzi, accentuava il loro disinteresse.

Sperando di spiegare e risolvere questo problema, dal 1977 al 1980 la coppia dei Lagarde inizia un lavoro minuzioso di analisi di centinaia di registrazioni di incontri di catechesi d’animazione della parola di bambini ed adolescenti. Grazie a questo lavoro riescono a mettere formalmente in luce che è il rifiuto, o la non espressione, della parola critica su certe espressioni ed immagini del testo, ad impedire ai ragazzi di sollevarsi al senso spirituale dei racconti.

Questa scoperta fu determinante e modificò il successivo sviluppo della pedagogia d’animazione della parola. Attraverso l’impiego della parola critica infatti divenne possibile ai ragazzi dai 9 anni in su, la formulazione di questioni di natura teologica a partire dagli interrogativi nati dall’ascolto di un racconto biblico.

Invitati poi a risolvere le questioni nate dal primo racconto attraverso il confronto con altri racconti biblici, i ragazzi dimostravano un impegno e un interesse inaspettati nell’attività interpretativa.


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