Non temere…

Beniamino Pizziol

Per Gerusalemme, capitale del Regno del sud, soffiano venti di guerra. Il re Acaz e i suoi militari sono presi dal panico: “Si agitarono come si agitano gli alberi della foresta per il vento”. Infatti i regni del Nord vogliono conquistarla.

Isaia riceve l’incarico da Dio di tranquillizzare il re: il Signore continuerà ad appoggiare la dinastia di Davide, a condizione che restino fedeli a Dio, ma “Se non crederete, non resterete saldi” dice il Signore, non avrete stabilità.

Dio allontana dal suo popolo la catastrofe, che però già si profila all’orizzonte. E risponde anche ad Ezechia, figlio di Acaz, gravemente ammalato, che si rivolge a Lui con una bella preghiera: “Signore ricordati che ho camminato davanti a te con fedeltà,,,”. E ottiene la guarigione.

Dio torna indietro sulle proprie deciosioni, rendento possibile l’impossibile, proprio come se “il sole retrocedesse di dieci gradi sulla scala che aveva asceso”.

Le cose andrebbero meglio per ciascuno di noi e per la nostra chiesa, se fossimo più fedeli a Cristo e al suo vangelo. Né denaro, né potere, né compromessi politici possono assicurarci la stabilità delle nostre comunità, delle nostre chiese, ma solo la fiducia nel Signore e l’obbedienza alla sua parola,

Gesù ci ha dato testimonianza di come pregava e ci ha insegnato a pregare. Se qualche volta ci sentiamo scoraggiati o non vediamo la fine del tunnel possiamo pregare con le parole del salmo: Il vivente, il vivente ti rende grazie come io faccio quest’oggi”


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