Il vero catechista: Cristo in noi

Claude e Jacqueline Lagarde

Nella predicazione è ancora corrente l’errore di evocare rapidamente un testo biblico, con l’espressione “ben noto(!?)”, per illustrare l’idea del catechista o del predicatore. Questo errore pedagogico altera lo statuto divino delle Scritture ridotte ad un’idea.

Il “passaggio” biblico è come “utilizzato” dal pedagogo per concretizzare la sua idea. Non c’è più interiorizzazione, né stupore, né percorsi spirituali, ma qualcosa che sopprime meditazione e preghiera e annienta l’incontro personale con la Parola. Ma la nostra tendenza razionalista cerca a volte una predicazione efficace nell’immediato!

Dio non parla né nel passato né nel futuro, parla nel presente dei cuori, nell’ “oggi” della Chiesa. Così lungo tutta la catechesi lasciamo il suo posto vitale al Signore dell’Alleanza, perché lui stesso si riveli ad ogni tappa del percorso. Non c’è Parola di Dio senza una parola di uomo che la esprime nella carne.

Il senso stesso non viene dalla semplice riflessione umana, per quanto intelligente, esso si nutre di una ispirazione che è latente al cuore delle Scritture. Non l’uomo da solo dà senso, né l’uomo da solo “parla” Bibbia e prega nutrendosene. Non è da solo che l’uomo si converte. Il predicatore, il catechista, non devono sostituirsi alla misteriosa azione di Dio che è suo Figlio.

Nella Costituzione Dei Verbum del Vaticano II (N° 4) si legge: “Dopo aver a più riprese e in diverse maniere parlato per mezzo dei profeti, Dio “in questi giorni che sono gli ultimi, ci ha parlato per mezzo del suo Figlio” (Eb 1,1-2). In effetti ha inviato suo Figlio, il Verbo eterno che illumina tutti gli uomini, perché dimorasse tra loro e facesse loro conoscere i segreti di Dio”. Che illumina, è detto: il Verbo parla al presente!

Il vero catechista è Cristo in noi. La predicazione della Chiesa non deve sostituirsi, come è avvenuto per molto tempo, alla Parola di Dio, perché essa sola è “efficace” (Eb 4,12). La catechesi della Chiesa pone le condizioni per un buon ascolto del Verbo: è l’iniziazione catechistica. Ecco perché la “lectio divina” propone un processo semplice da rispettare: “Memoria, parola, preghiera”, che noi abbiamo ripreso in Catechesi Biblica Simbolica.


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