Davide poeta orante

Papa Francesco

La preghiera nasce dalla convinzione che la vita non è qualcosa che ci
scivola addosso, ma un mistero stupefacente, che in noi provoca la poesia, la musica, la gratitudine, la lode, oppure il lamento, la supplica. Quando a una persona manca quella dimensione poetica, quando manca la poesia, la sua anima zoppica.

La tradizione vuole perciò che Davide sia il grande artefice della composizione dei salmi. Essi recano spesso, all’inizio, un riferimento esplicito al re d’Israele, e ad alcune delle vicende più o meno nobili della sua vita. Davide ha dunque un sogno: quello di essere un buon pastore.

Qualche volta riuscirà ad essere all’altezza di questo compito, altre
volte meno; ciò che però importa, nel contesto della storia della salvezza, è il suo essere profezia di un altro Re, di cui lui è solo annuncio e prefigurazione.

Guardiamo Davide, pensiamo a Davide. Santo e peccatore, perseguitato e persecutore, vittima e carnefice, che è una contraddizione. Davide è stato tutto questo, insieme. E anche noi registriamo nella nostra vita tratti spesso opposti; nella trama del vivere, tutti gli uomini peccano spesso di incoerenza.

C’è un solo filo rosso, nella vita di Davide, che dà unità a tutto ciò che accade: la sua preghiera. Quella è la voce che non si spegne mai. Davide santo, prega; Davide peccatore, prega; Davide perseguitato, prega; Davide
persecutore, prega; Davide vittima, prega. Anche Davide carnefice, prega.

Questo è il filo rosso della sua vita. Un uomo di preghiera. Quella è la voce che non si spegne mai: che assuma i toni del giubilo, o quelli del lamento, è sempre la stessa preghiera, solo la melodia cambia.

E così facendo Davide ci insegna a far entrare tutto nel dialogo con Dio:
la gioia come la colpa, l’amore come la sofferenza, l’amicizia quanto una malattia. Tutto può diventare parola rivolta al “Tu” che sempre ci ascolta.

Davide, che ha conosciuto la solitudine, in realtà, solo non lo è stato mai! E in fondo questa è la potenza della preghiera, in tutti coloro che le danno spazio nella loro vita. La preghiera ti dà nobiltà, e Davide è nobile perché prega. Ma è un carnefice che prega, si pente e la nobiltà ritorna grazie alla preghiera.

La preghiera ci dà nobiltà: essa è in grado di assicurare la relazione con Dio, che è il vero Compagno di cammino dell’uomo, in mezzo alle mille traversie della vita, buone o cattive: ma sempre la preghiera. Grazie, Signore.
Ho paura, Signore. Aiutami, Signore. Perdonami, Signore.


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