L’oggi di Dio

Claude e Jacqueline Lagarde

La Bibbia cristiana aggiunge il Nuovo Testamento alla Bibbia ebraica; essi sono legati l’uno all’altro nella liturgia cristiana della Parola. L’Antico Testamento è “promessa” o “profezia” di ciò che continua a succedere oggi nelle profondità del tempo.

Questo “oggi di Dio” si ritrova incessantemente nella liturgia: “oggi è Natale, è Pasqua, è l’Ascensione…”. Dio si rivela in questo giorno. C’è sempre un testo dell’Antico Testamento (della “profezia”) tra le letture di ogni domenica, eccetto nel tempo pasquale, quando al loro posto sono letti gli Atti degli Apostoli perché Pasqua introduce il futuro della Chiesa.

L’Incarnazione del Signore è il supplemento dato da Dio all’Alleanza biblica sperimentata dagli Ebrei, evento inimmaginabile che viene certamente dal Futuro, è il Dio che continuamente viene per ciascuno di noi.

Paolo parla del Mistero nascosto da secoli e generazioni (Col 1,26). L’Incarnazione non arresta la storia umana, ma le apporta il “di più” che le mancava: Gesù dice: Tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, lo avete fatto a me (Mt 25,40).

Gesù di Nazaret è innanzitutto il modello della vita biblica e della vita ebraica: si è nutrito quotidianamente delle Scritture, ha pregato con esse come ogni ebreo praticante, ha conformato la sua esistenza alla Parola del Padre.

Il suo ascolto divino del Libro, la sua lectio divina, gli ha ispirato il senso della sua vita, lo ha condotto alla Croce e da questa Croce alla…Risurrezione. Grazie ad un’intensa vita spirituale, l’esistenza dell’uomo Gesù era “vera”, era uomo totalmente unificato, che dice ciò che pensa e fa ciò che dice.

Alla proclamazione del Vangelo durante la messa, con le tre croci sulla fronte, sulle labbra e sul cuore, affermiamo di voler pensare come Gesù, parlare come Gesù e agire come Gesù.

 


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