Santa Famiglia

Sir 3,3-17    Sal 117    Col 3,12-21     Mt 2,13-15.19-23 

Nella Chiesa delle origini viene messo al centro non il nostro fare famiglia, ma l’ascolto della Parola di Dio accolta, pregata, condivisa prima di tutto nelle famiglie che diventano piccole chiese domestiche. La Parola favorisce relazioni che non possono rimanere chiuse nelle mura domestiche ma devono essere lievito per la pasta di ogni tempo e cultura per permettere a Dio di salvare noi e, tramite noi, i fratelli. Anche Gesù, il salvatore, ha avuto bisogno di essere salvato.

Paradossale è ciò che accade alla Santa Famiglia. Giuseppe sogna e l’angelo lo invita: “Alzati, prendi con te il bambino e sua madre, e fuggi in Egitto” (Mt 2,13). Tale fuga, che può essere accomunata ai troppi costretti a migrazioni dolorose, capovolge l’esperienza di Israele: la terra di schiavitù, l’Egitto, diviene terra di salvezza e viceversa. Patria e famiglia sono la fraternità umana per il Vangelo.

L’Egitto è stata terra di schiavitù per Israele ma ecco che Gesù fa il viaggio del suo popolo. E’ il battesimo! Gesù, come Mosè, ritorna a salvare il suo popolo. E’ l’intreccio tra la morte e la salvezza che accompagnano il cammino della nostra vita!

Nel sogno l’Angelo parla a Giuseppe, che riceve la forza per non arrendersi, per non rassegnarsi, per non farsi vincere dalla paura. Così  Dio cammina anche insieme a noi con la sua Parola, con la sua forza, dataci da quel figlio che si farà carne e sangue per noi quando faraoni ed erodi di sempre minacciano la nostra vita.

Bisogna, però, saperci affidare a Dio, che anche nelle nostre famiglie sconvolge spesso i piani ma, nelle notti buie, ci ripete continuamente: “Non temere” e ci invita a non avere quella paura che ci fa chiudere le porte delle nostre case e del nostro cuore, che ci fa programmare minuziosamente ogni scelta, anche dei figli, che ci fa allontanare dal fratello e dalla sorella, che ci fa rincorrere il denaro che comanda il mondo, e vorrebbe essere il senso della vita.

Come Giuseppe, le nostre famiglie ascoltino gli Angeli che Dio manda continuamente per indicarci nuove strade, le strade dell’amore, della condivisione, della fratellanza, della pace.

Si affidino a Maria che ha detto il suo sì alla volontà di Dio, meditando ed accettando la sua Parola e con Gesù camminino con fede nella via che conduce nella terra promessa, speranza certa per chi spalanca le porte di casa alla brezza e alla forza dello Spirito, anche se spesso la strada e la meta sono sconosciute come per i Magi, come per Abramo.

Valeria Ceschin


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