Qual è il grande comandamento?

Pierangelo Ruaro

Alla domanda: «Maestro, nella Legge, qual è il grande comandamento?» Gesù risponde citando un passo del libro del Deuteronomio. Per Gesù non si tratta di scegliere un
comandamento e considerarlo più grande degli altri, ma di andare dritti al cuore di tutta la Legge.

L’unico modo per entrare in relazione con Dio sta nel riconoscerlo veramente come l’unico Signore, essergli fedele compiendo ogni giorno la sua Parola. Non
c’è nulla di più grande che amare Dio; tutta la nostra vita è chiamata a lasciarsi attrarre da questo amore.

Tuttavia ci spaventa quell’insistenza sulla totalità del nostro essere: cuore,
anima, forze, mente, volontà, corpo,… perché noi, concretamente, diamo solo qualcosa di noi al Signore: un po’ di cuore, qualche pensiero, briciole di tempo. Non ce la facciamo ad
amare Dio con tutti noi stessi.

Poi Gesù aggiunge un altro testo preso dal Levitico; il comandamento «amerai» si prolunga e prende volto in colui che ci sta accanto, colui che ci è vicino. Gesù dice che questa seconda parola è «simile» al grande comandamento dell’amore di Dio.

Quasi ne diventa la spiegazione, la via concreta e quotidiana per realizzare l’amore di Dio. Nel volto del fratello, nella sua povertà e nella realtà della sua vita, io posso scoprire il volto di Dio. Dio è così umile da lasciarsi amare nell’uomo.

Pur senza saperlo, una donna pagana, Rut, ha vissuto nella verità il «grande comandamento». La scelta di seguire la suocera Noemi è diventata per lei anche la scelta di adorare l’unico Dio: «Dove andrai tu, andrò anch’io, e dove ti fermerai, mi fermerò – dice Rut a Noemi; il tuo popolo sarà il mio popolo e il tuo Dio sarà il mio Dio».

Nella fedeltà e nell’amore a Noemi, Rut ha scoperto il volto del vero Dio e così ha messo in pratica, lei pagana, il grande comandamento.

 


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