Colpa e peccato

Claude e Jacqueline Lagarde

Cos’è il peccato, che la colpa non è? È il non-amore con il peso di tutti i nostri idoli. Questo non-amore vela il volto di Dio e ci separa da Lui. Togliamo questo velo dal nostro cuore e Dio allora fa splendere il suo viso come brilla il sole quando spariscono le nuvole.

Il peccato è il “non-amore”, non perché sarebbe il contrario dell’amore, ma perché lo nasconde. In effetti il peccato si oppone all’Amore perché impedisce alla luce dall’alto di venire ad illuminare il cuore. Il diavolo concepito dal nostro spirito, non è un “dio del male”, una forza malefica che si opporrebbe ad un “dio del bene”, come immagina il bambino, e talvolta anche l’adolescente. Questo dualismo, denunciato da tutta la tradizione cristiana, appartiene alla morale comune a tutti i popoli. La fede biblica rifiuta la struttura mentale dell’idolatra che vuole visualizzare il bene e il male personificandoli, diabolizzandoli o divinizzandoli.

Sembra che un muro separi l’essere umano da Dio. Questo muro è fatto di innumerevoli saperi del di fuori accumulati in ciascuno di noi dall’attitudine idolatra. Essi ci danno il conforto indispensabile all’esistenza e ne siamo necessariamente dipendenti. Ma quando questi legami diventano la preoccupazione prima ed esclusiva della nostra vita, ci avvelenano e ci imprigionano.

Il peccato, così come lo concepisce la Bibbia, è una prigione spirituale, invisibile al di fuori della vita spirituale. Il muro innalzato tra l’amore e la creatura impedisce l’accesso al luogo interiore dove scende lo Spirito. At 2,1: Il giorno di Pentecoste..si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Si tratta di quel luogo. L’amore divino non è più accolto in questo “giardino di Eden”, se il credente pone i suoi riferimenti fuori di se stesso o, peggio ancora, se ignora il proprio modo di essere idolatra.

 

 


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