Parola libera (6-8 anni)

Claude e Jacqueline Lagarde

Durante il  tempo di parola, l’animatore della catechesi si accerterà della comprensione dei fanciulli: chi verbalizza al di là di un semplice accostamento meccanico? Chi stabilisce con facilità le corrispondenze? Chi non ci arriva? Ogni fanciullo, infatti, avanza secondo il proprio ritmo, e i livelli di comprensione, in uno stesso gruppo, sono molto diversi. Animare i fanciulli di questa età richiede alcune semplici regole.

1 – Assicurarsi anzitutto della buona conoscenza degli aneddoti da far accostare. Senza una precedente conoscenza, non è possibile nessuna costruzione!

2 – Essere direttivo. Parola libera non vuol dire «non-direttività» dell’adulto. Al contrario! Se l’animatore non dicesse nulla, sarebbe la «morte» del gruppo, che sprofonderebbe nel silenzio o nell’anarchia. Certo, gli accostamenti talvolta vengono fatti spontaneamente; tuttavia non bisogna esitare a chiederli: «Questo pane che Gesù dà vi ricorda altri racconti?».

3 – Accettare tutti gli accostamenti. I bambini infatti faranno gli accostamenti loro consentiti dalla propria conoscenza, che possono essere eccellenti. Così Piero (5 anni):

«Il cieco Bartimeo assomiglia alla storia di Giona, perché Giona è stato nell’oscurità, quando era nel ventre del grande serpente e poi è stato nella luce ed è Gesù che ha detto di risputarlo».

Possono essere anche «fuori-tema»:

«I quaranta giorni di Gesù nel deserto sono come i quaranta ladri di Alì-Babà. Avevo visto alla televisione…» (Michele, 8 anni). ‘

L’operazione è buona, ma il punto di applicazione è contestabile. Dopo essersi congratulati con il fanciullo, dirgli che’questa storia non si trova nella Bibbia.

4 – Non far parlare partendo da un solo racconto, ma almeno da due. Il fanciullo, infatti, si innalza all’astrazione soltanto paragonando diversi elementi. Il suo pensiero concreto procede per andirivieni.

5 – Far esplicitare le corrispondenze. Non accontentarsi mai di una sola risposta vaga e generica. L’accostamento sia concreto (quel particolare, quell’immagine) prima di essere astratto (quell’idea).

6 – Non procedere troppo in fretta. Se l’animatore vuole andare troppo in fretta, si scoraggerà. Il fanciullo, infatti, può restare un anno intero (classe prima, per esempio) a fare individuazioni, senza andare oltre. Egli dice: «È un codice», o: «È un simbolo di Dio». Le parole «codice» e «simbolo» significano semplicemente che il fanciullo percepisce parole e suoni che ritornano spesso. Egli prova piacere nel farlo osservare.

7 – Promuovere un «verde» astratto. Se il fanciullo di 10-11 anni si trova a suo agio nelle corrispondenze concrete, l’animatore può tentare di fargli fare dei rapporti astratti. Esempio. Animatore – C’è un rapporto fra la risurrezione e una nascita?

Sofia (11 anni) – Dopo si è nel Regno di Dio. Come se si rivivesse una vita, ma non la stessa. Anche Gesù non ha «rivissuto» la stessa vita.

Come appare chiaro La domanda non è stata compresa. L’operazione andrà ripetuta più volte.

Tratto da Animare un gruppo in catechesi edizioni Elledici


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