I Magi…stupori e interrogativi (2)

Claude e Jacqueline Lagarde

Cosa fa l’animatore di catechesi per aiutare il passaggio dal di fuori al di dentro? Tende una pertica biblica (o liturgica) che illumina la domanda posta. Un’informazione apparentemente fuori tema, può risuonare nell’orizzonte della domanda e condurre ad un possibile significato che bisognerà verificare discutendone. Cercando il rapporto tra la domanda posta e il testo di Scrittura, proposto dall’animatore (o un partecipante) può sgorgare dal cuore una scintilla di senso. Infatti l’informazione biblica data dall’animatore propone un testo che, in altro contesto, dà un significato diverso dell’immagine che ha prodotto lo stupore.

Il percorso della fede attraversa diverse tappe: (1) lo stupore, (2) la formulazione di una domanda precisa, (3) la proposta di una “pertica” biblica, (4) uno sforzo di ricerca e di parola, (5) una scoperta interiore.

Mentre la spiegazione data dall’esterno non costruisce la struttura spirituale della fede, invece il percorso mette in atto la struttura mentale indispensabile per ascoltare la Parola di Dio al di là del testo biblico. A forza di procedere così lo spirito umano diventa capace di entrare nella Bibbia e nella liturgia della Chiesa. Ma ci vuole pazienza, bisogna prendersi il tempo del percorso. L’educazione all’ascolto della Parola di Dio passa per questo apprendimento essenziale

Nei gruppi d’ascolto della “Parola di Dio” gli animatori si chiedono a volte perché i partecipanti non capiscono, non intendono nulla, resistono alla lettura spirituale. Due possibilità: o, molto positivi, sono incapaci di ricevere la Scrittura al secondo grado oppure non sono stati abituati a ricevere la Bibbia come una poesia. Eppure la scuola si sforza di sviluppare questo apprendimento nei ragazzi tra i 9 e gli 11 anni, mentre la catechesi non sempre lo ha fatto.


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