Sprecare per conservare

Pierangelo Ruaro

E’ bello immaginare che Gesù possa aver imparato il gesto di lavare i piedi ai discepoli da Maria di Betania, che versa tutto il profumo prezioso sui suoi piedi, . Entrambi i gesti non vengono capiti: da una parte è Giuda a protestare; durante la Cena sarà Pietro a non capire.

Quello che non comprendono è la gratuità dell’amore. L’amore, quando è vero, non calcola ma spreca; non ha paura di offrire all’altro i gesti del dono totale di sé. Sono poi paradossali le parole che Gesù rivolge a Giuda: “Lasciala fare, perché ella lo conservi per il giorno della mia sepoltura”.

Che cosa significa “conservare”? Maria pare non conservare niente, tutti i trecento grammi del suo nardo li ha usati, anzi li ha sprecati, per ungere i piedi di Gesù.  Invece è proprio questo nardo interamente sprecato a rimanere per sempre.

Ciò che rimane non è quello che tratteniamo per noi stessi, con atteggiamento egoistico e possessivo; a rimanere è ciò che doniamo interamente, il nardo totalmente versato. Anche la vita di Gesù, sarà custodita persino nella morte e rimarrà per sempre, proprio perché egli l’ha sprecata totalmente, senza trattenere nulla per sé.


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