Tra sacramento, simbolo e mistero

Claude e Jacqueline Lagarde

La parola sacramento contrassegna il campo religioso, l’ambito sacro. Questo termine è ambiguo perché oppone il sacro al profano, Dio all’uomo. Preso alla lettera, è improprio alla catechesi poiché nella Chiesa, l’uomo e Dio sono ontologicamente soci in una intima Alleanza. L’uomo biblico è il ricettacolo della Presenza che trasforma l’esistenza umana in dono di sé: « Non c’è amore più grande che dare la vita per i propri amici» (Gv 15,13). Si comprende allora la necessità di correggere il significato profano della parola « sacramento » associandolo ai termini « mistero » e « simbolo ».

Il termine simbolo rinvia innanzitutto al pasto del Signore[1] perché esso evoca un assembramento, un mettere insieme : Gesù Cristo, uomo e Dio unisce nel suo essere persone che si riconoscono tra loro e sono in profondo accordo.

Il pasto settimanale ebraico in cui si è sviluppata l’Eucaristia cristiana è innanzitutto una frazione del pane tra tutti i “com-pagni” o “convitati” che condividono il Pane della Parola fatta carne. Essi diventano allora, come ricorda Paolo a più riprese, le membra del “Corpo di Cristo” diffuso sulla terra. L’Eucaristia è certamente “Simbolo” dato che si tratta del Mistero in cui la morte associata all’amore diviene risurrezione.

La parola « simbolo » rinvia anche al Credo perché esprime la totalità della storia della salvezza, la sua unità profonda. Il Credo si chiama ancora “Simbolo degli Apostoli” poiché collega tutta la storia biblica nella grande “storia della salvezza” animata dal Padre, dal Figlio e dallo Spirito Santo.

Questo Simbolo non deve essere compreso come un passato, ma come una vita, la vita trinitaria. Il Simbolo che riunisce in sé tutta la Bibbia, tutta l’ “economia della salvezza”, unifica in Gesù Cristo (il cuore del Credo) la memoria e la meditazione cristiane e anche la preghiera della Chiesa che incessantemente vi si riferisce.

Il Credo è davvero Simbolo, ma non nel senso di immaginario, di “non-reale”. Questo falso significato è apparso nella storia della Chiesa occidentale in rottura con la tradizione antica dei Padri. Preciseremo la funzione catechistica del Simbolo battesimale un po’ più avanti.Questa unione, permessa dall’Alleanza, si oppone alla separazione che il sacramento pagano lascia intendere.

Il parola mistero mette l’accento sul senso del tempo che ci porta e che Paolo attribuisce a Cristo : « Evento della Parola » che si rivela oggi a suoi « santi » (Col 1, 25-27). Il mistero cristiano non è una realtà magica cui aderire senza comprendere. Al contrario, la fede esige una specifica intelligenza : « l’intellectus fidei ». Questo correttivo, imposto dall’Alleanza, è essenziale per modificare la percezione pagana per cui l’uomo è naturalmente separato da Dio, addirittura schiacciato da lui quando la sfortuna gli si accanisce contro.

 


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