Marta, tuo fratello risorgerà

Sant’Agostino , vescovo d’Ippona (Africa del Nord) , Omelia 49, 14-15

  1. Gesù le disse: Tuo fratello risorgerà. L’espressione era ambigua, perché non le disse: Ora risusciterò tuo fratello; ma le disse: Tuo fratello risorgerà. Marta gli rispose: So che risorgerà, nella risurrezione, nell’ultimo giorno(Gv 11, 23-24). Era come dire: Di quella risurrezione sono sicura, di questa no. Le disse Gesù: Io sono la risurrezione. Tu dici che tuo fratello risorgerà nell’ultimo giorno. Questo è vero. Però colui per mezzo del quale risorgerà, può farlo risorgere anche adesso, perché Io sono la risurrezione e la vita (Gv 11, 25). Ascoltate, fratelli, ascoltate ciò che dice. Tutti i circostanti erano nell’attesa di veder Lazzaro, un morto di quattro giorni, rivivere. Ebbene, ascoltiamo e risorgiamo. Quanti in questa folla sono oppressi dal peso della cattiva abitudine! Forse tra quelli che mi ascoltano ci sono taluni ai quali vien detto: Non vogliate inebriarvi di vino, che è causa di dissolutezza (Ef 5, 18). Essi rispondono: non possiamo farne a meno! Forse mi ascoltano alcuni che si sono lasciati corrompere da ogni disordine e vizio, ai quali vien detto: non fate così, se non volete perdervi. Ma essi rispondono: non riusciamo a liberarci dalle nostre abitudini. O Signore, risuscita costoro! Io sono – egli dice – la risurrezione e la vita. E’ la risurrezione perché è la vita.
  1. Chi crede in me anche se è morto vivrà, e chiunque vive e crede in me non morirà in eterno(Gv 11, 25-26). Che vuol dire questo? Chi crede in me, anche se è morto come è morto Lazzaro, vivrà, perché egli non è Dio dei morti ma dei viventi. Così rispose ai Giudei, riferendosi ai patriarchi morti da tanto tempo, cioè ad Abramo, Isacco e Giacobbe: Io sono il Dio di Abramo, il Dio d’lsacco e il Dio di Giacobbe; non sono Dio dei morti ma dei viventi: essi infatti sono tutti vivi (Mt 22, 32; Lc 20, 37-38). Credi dunque, e anche se sei morto, vivrai; se non credi, sei morto anche se vivi. Proviamolo. Ad un tale che indugiava a seguirlo e diceva: Permettimi prima di andare a seppellire mio padre, il Signore rispose: Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; tu vieni e seguimi (Mt 8, 21-22). Vi era là un morto da seppellire, e vi erano dei morti intenti a seppellirlo: questi era morto nel corpo, quelli nell’anima. Quando è che muore l’anima? Quando manca la fede. Quando è che muore il corpo? Quando viene a mancare l’anima. La fede è l’anima della tua anima. Chi crede in me – egli dice – anche se è morto nel corpo, vivrà nell’anima, finché anche il corpo risorgerà per non più morire. Cioè: chi crede in me, anche se morirà vivrà. E chiunque vive nel corpo e crede in me, anche se temporaneamente muore per la morte del corpo, non morirà in eterno per la vita dello spirito e per la immortalità della risurrezione. Questo è il senso delle sue parole: E chiunque vive e crede in me non morirà in eterno. Lo credi tu? – domanda Gesù a Marta -; Ed essa risponde: Sì, Signore, io ho creduto che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio, che sei venuto in questo mondo (Gv 11, 26-27). E credendo questo, ho con ciò creduto che tu sei la risurrezione, che tu sei la vita; ho creduto che chi crede in te, anche se muore, vivrà, e che chi vive e crede in te, non morirà in eterno.

 


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